venerdì 10 febbraio 2012

Bahia: il parlamento è libero, ma lo sciopero va avanti

La paura di un blitz dell'esercito ha indotto gli agenti che avevavno occupato la sede del parlamento di Salvador de Bahia ad arrendersi. Tuttavia, il governo e il sindacato dei poliziotti faticano a trovare un'intesa. Ora, a essere in bilico, non è solo il Carnevale, ma l'immagine di tutto il Brasile


Salvador de Bahia 09/02/2012 – Alle prime luci dell’alba di questa mattina, i poliziotti che si erano asserragliati all’interno del palazzo dell’Assemblea legislativa di Salvador per protestare contro il mancato aumento degli stipendi hanno abbandonato il palazzo scortati dall’esercito brasiliano. Tra gli agenti c’era anche uno dei leader della protesta, Marco Prisco, che è stato prontamente arrestato dalla polizia federale. Secondo il legale di Prisco, l’avvocato Rogèiro Andrade, gli occupanti « hanno deciso di abbandonare l’edificio per evitare di aggravare la loro posizione giudiziaria e di dover far fronte all’imminente irruzione delle forze speciali dell’esercito». Tuttavia, la notizia dell’arresto di uno dei leader della protesta non sembra aver cambiato la situazione: lo sciopero prosegue. E i 12 mila poliziotti che hanno incrociato le braccia dieci giorni fa sembrano  proprio non avere nessuna intenzione di fare un passo indietro. Secondo fonti dell’agenzia Misna, di fatto, l’accordo tra il governo di Bahia e il sindacato dei poliziotti non è stato ancora  trovato. « I poliziotti hanno chiesto un aumento del trenta per cento degli stipendi e il governo alla fine avrebbe accettato. Ma il nodo del contendere è sui tempi. Il governo ha fatto sapere che avrebbe aumentato gli stipendi gradualmente, entro il 2015, e partendo dal mese di novembre. I manifestanti, invece, avrebbero voluto percepire parte dell’aumento già dal mese di marzo » ha riferito una fonte vicina all’agenzia . Le trattative, quindi, restano aperte. Ma mentre le parti sono impegnate a trovare una soluzione, le bande di malviventi che hanno invaso Salvador compiendo ogni tipo di razzia continuano indisturbate a seminare il terrore. Secondo i dati diffusi ieri dal governo di Bahia la conta dei morti avrebbe toccato quota 120. «La situazione è critica. Nell’ultima settimana sono state rubate centinaia di automobili, ci sono stati assalti a negozi ed edifici pubblici e sono stati sequestrati decine di camion pieni di merci. E secondo le ultime stime delle agenzie turistiche, a sette giorni dal Carnevale, il dieci per cento dei turisti ha già disdetto le loro prenotazioni» ha rincarato la fonte dell’agenzia missionaria.  Ma ciò che più lascia sbigottiti, è stata senza dubbio la notizia secondo la quale gli agenti in sciopero avrebbero chiesto l’amnistia per tutti i poliziotti coinvolti nella protesta: anche di quelli che sarebbero collusi con la criminalità locale. Una richiesta assurda che il governo ha già bocciato.  In questo momento, infatti, a essere a rischio non è più solo il Carnevale, ma la credibilità di un intero paese che nel giro di quattro anni dovrà ospitare il Mondiale di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016.

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